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Se ogni tanto, passeggiando tra i boschi dell’Etna, vedrete un sentiero in apparenza devastato o abbattuto non saltate subito alle conclusioni. Osservate bene. Vedrete che magari è solo un tracciato, creato naturalmente da rami secchi, foglie cadute e qualche asse di legno che ne delimita il perimetro. A cosa serve? A indicare la via a chi pratica la Mountain Bike sul nostro vulcano. Sull’Etna infatti esistono almeno 15 tracciati per le biciclette di montagna che, se sapute usare, non creano alcun danno alla natura ma anzi sono un altro modo meraviglioso di viverla.

Mountain Bike e natura

La prima Mountain Bike (o MTB, da “mountain trail bike”) nasce in California nel 1978 inventata da Joseph Breeze. Ma le gare di bicicletta in mezzo alla natura, sulle montagne californiane, si svolgevano già negli anni Sessanta con bici modificate in modo artigianale per servire allo scopo. Negli anni Ottanta, adeguatamente modificate, le MTB erano già un successo sul mercato mondiale.

La loro caratteristica è un telaio più compatto e più leggero, ruote sempre di gomma ma dentate per aderire a ogni terreno e ovviamente le marce per affrontare le salite. Nella loro evoluzione le Mountain Bike sono divenute anche esteticamente attraenti: colori vivaci, scritte, elementi fluorescenti. E hanno spianato la via alle bici moderne, anche da strada, per i materiali innovativi che hanno introdotto nel settore.

Anche se sembrano aggressive, queste biciclette – se condotte con criterio ed esperienza – non sono dannose per la natura. Assecondano i percorsi già creati da torrenti, frane e simili e sfidano semplicemente la forza dell’uomo di fronte agli imprevisti.

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questa foto è di Grazia Musumeci

Mountain Bike sull’Etna

Oggi molti tour operator di montagna offrono escursioni e percorsi di Mountain Bike. Anche sull’Etna ci sono diverse scelte, a riguardo. Per chi vuole muoversi in autonomia, l’ideale sarebbe fare un tour del vulcano per conoscerlo in tutte le sue sfaccettature e poi tentare il percorso in bici.

Esistono diversi tracciati per le Mountain Bike sull’Etna. Tra i più famosi segnaliamo:

  • Pineta Linguaglossa-Pista Altomontana e Crateri Silvestri-Piano dei Grilli (due dei percorsi più duri che richiedono un ottimo allenamento precendente);
  • Piano dei Grilli-Maletto e Rifugio Galvarina (adatti a tutti);
  • Pineta Ragabo-Solicchiata, Crateri Silvestri itinerario ad anello, Grotta della Neve itinerario ad anello, Serra Buffa-Grotta della Neve … questi sono di medio-alta difficoltà quindi richiedono almeno un buon allenamento precedente.

Altri percorsi che si possono fare in Mountain Bike sono la salita da Nicolosi a Rifugio Sapienza, il percorso Ragalna-Piano Vetore, la salita da Fornazzo a Rifugio Citelli. In questi casi si utilizzano molto anche le strade asfaltate, ma si può entrare nello sterrato in qualsiasi momento.

Regole per MTB sull’Etna

L’Etna è una grande montagna e anche un vulcano. Ciò significa che, come montagna è frequentata anche da escursionisti, famiglie con bambini, amanti dell’equitazione. Se vi lanciate giù per una pista MTB in un bosco, tenete sempre presente che potreste trovarvi turisti e persone davanti all’improvviso.

Occhi aperti e sempre pronti a segnalare il vostro arrivo, specie se siete in velocità.

L’Etna è un vulcano attivo. Come tale è sottoposto a regole di sicurezza a volte severe ed estreme. Quando è vietato l’accesso a un percorso non è per “capriccio” ma perché magari è in atto una attività vulcanica seria e pericolosa. Fare Mountain Bike su un vulcano significa anche trovarsi in un territorio segnato da crepacci, deserti di lava tagliente, grotte. Alcuni ambienti sono inaccessibili perchè pericolosi, altri perchè sono un raro patrimonio naturale che non va modificato nemmeno dal passaggio di una ruota di gomma. Rispettare il vulcano è fondamentale per salvare la natura e la propria vita!


Autore: Grazia Musumeci