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Attenzione a non confonderlo con un osservatorio astronomico, anche se le stelle da qui si vedono una meraviglia! L’Osservatorio Pizzi Deneri è un centro di monitoraggio vulcanico e serve, appunto, a osservare l’Etna e il suo comportamento. Non doveva esserci, un osservatorio qui in territorio di Linguaglossa su uno dei punti più alti del lato nord del vulcano. Se c’è è un po’ … grazie all’Etna stessa.

Fino al 1971, infatti, esisteva un solo osservatorio, sul fianco sud. Poi l’eruzione che in quell’anno creò spettacolo e distruzione lo travolse e occorsero sei lunghi anni prima di decidere di ricostruirlo. Ma in altro luogo. L’Osservatorio  Pizzi Deneri è oggi non soltanto un prezioso luogo di studio ma anche un punto di ritrovo per escursionisti instancabili e per gli amanti delle eruzioni uniche dell’Etna.

Come nacque l’Osservatorio

Perduto per sempre l’antico osservatorio dell’Etna, i vulcanologi e i geologi si ritrovarono senza un punto di appoggio e di osservazione importante. Negli anni Settanta non esistevano ancora le sofisticate misure di rilevamento di oggi e per capire il vulcano bisognava… guardarlo dritto “in faccia”! Il progetto di una nuova stazione di studi in quota fu portato avanti dagli studiosi Tazieff, Marinelli e Villari e la costruzione fu ultimata nell’estate del 1977.

L’edificio ha una forma di due cupole affiancate, scelta non a caso. La rotondità consente alla neve e alla sabbia vulcanica di scivolare velocemente, senza accumuli che possano sfondare il soffitto o bloccare pareti e ingressi. Le due cupole, inoltre, sono state studiate per poter contenere abbastanza locali per gli scienziati, i giovani in formazione e la strumentazione. L’Osservatorio Pizzi Deneri fu il primo a contenere due clinometri a base lunga, per misurare le deformazioni del suolo. Tali strumenti erano – e sono – ospitati in due corridoi di 80 metri posti a 10 metri di profondità sotto la struttura.

Dove si trova l’Osservatorio

PIZZIDENERI 002Il nuovo osservatorio fu costruito nel 1977 a 2818 metri di altezza, in zona Pizzi Deneri.  Si tratta di un costone a strapiombo sulla Valle del Bove, nato da eruzioni antiche (tra 50.000 e 30.000 anni fa) ed è quel che rimane dell’edificio detto “Ellittico”, antenato dell’Etna attuale. La cima più alta del costone arriva a 2847 metri e regala una visuale unica sulla costa ionica da un lato e sui crateri sommitali dall’altro.

L’osservatorio è situato poco più in basso ma in posizione altrettanto panoramica, utilissima per gli studi dei vulcanologi. Oggi i tanti computer e i sensori sparsi ovunque sul corpo del vulcano non giustificano più l’esistenza di un simile luogo di osservazione, ma è ancora emozionante trovarsi  a questa quota e con uno spettacolo naturale tra i più belli al mondo, innanzi. Pizzi Deneri rimane così molto frequentato e ancora oggi rifornito di tecnologie all’avanguardia.

Trekking a Pizzi Deneri

Pizzi Deneri è una contrazione di “pizzi de’rineri” (le cime dei canaloni di sabbia) e oltre a ospitare studiosi dell’Etna è anche il punto di arrivo di percorsi escursionistici importanti (video qui). Uno su tutti, quello che parte da Rifugio Citelli e raggiunge l’osservatorio passando da Serra delle Concazze, con un dislivello di 1100 metri! Si tratta infatti di un percorso per escursionisti esperti, allenati e atletici, in quanto è considerato un trekking di elevata difficoltà.

Si percorrono 9 km in ripida salita e poi in discesa, impiegando circa otto ore. In certe occasioni, al ritorno, le guide fanno una deviazione verso Monte Frumento delle Concazze, un grosso cratere spento che vale davvero la pena visitare. Ma ciò rende il percorso ancora più complicato, non proprio consigliato a chi non ha mai affrontato certe avventure su una montagna impegnativa. Il motivo per cui la gita vale la fatica immane? I panorami spettacolari. E la conoscenza di un luogo come l’Osservatorio e la sua interessante lunga storia.


Autore: Grazia Musumeci