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Chi non ha mai sentito parlare del limone dell’Etna? Delle arance rosse tipiche della zona che si “nutrono” del suolo ricco di questo vulcano? Le mele dell’Etna sono ormai famose, così come i vini che vengono prodotti dalle fiorenti vigne etnee. Su questa montagna vulcanica, si trova il meglio del meglio delle tipiche specialità agricole siciliane. Ma non solo. Perchè insieme al cambiamento climatico inevitabile, e alla voglia di sperimentazione dei giovani agricoltori, anche sull’Etna sono arrivate coltivazioni totalmente nuove. Esotiche, potremmo dire, nel vero senso della parola. Andiamo a scoprirle insieme, magari con un tour eno-gastronomico che vada oltre i soliti schemi.

I famosi frutti dell’Etna

Gli agrumi sono i frutti più famosi dell’Etna, anche se quasi sempre si trovano distanti dal vulcano vero e proprio. Diciamo pure, nei suoi dintorni. Il suolo della provincia di Catania, periodicamente “innaffiato” di ceneri vulcaniche, si riempie di nutrienti che favoriscono la crescita di frutti succosi. I limoni e le arance “rosse” dell’Etna, infatti, crescono per lo più nella pianura situata ai suoi piedi.

Le immediate pendici del vulcano sono invece terreno fertile per le vigne, i frutteti – specialmente le coltivazioni di mele dell’Etna – e i campi di pistacchio. Le mele dell’Etna sono oggi una specialità riconosciuta per quella loro dimensione ridotta che però garantisce una dolcezza unica. Si trovano per lo più dalle parti di Milo (il nome stesso del paese ricorda la parola greca per “mela”) e Zafferana. I pistacchi sono il famoso “oro verde” di Bronte, sul lato ovest del vulcano. Le vigne invece si trovano ovunque.

Anche i fichi d’india si trovano un po’ dappertutto sul territorio del vulcano, anche se le coltivazioni organizzate di questi frutti sorgono nella grande piana di Catania. Sono una specialità tipica etnea anche le buonissime fragole che si coltivano a Maletto, sul fianco nord-occidentale.

Forse non sapevate che …

Forse non sapevate che, oltre alle fragole di Maletto, l’Etna è anche una zona in cui crescono bene i frutti di bosco in generale. Mirtilli, amarene, more … se ne trovano ovunque. E di recente sul fianco orientale della montagna alcune nuove start-up agricole si sono impegnate specificamente nella coltivazione e commercio di queste bacche succose. Come se fossimo nella fredda Inghilterra, ma con un pizzico di bontà in più!

colture nuove etna 2
avocado dell’Etna

Viene considerato un “frutto dell’Etna” anche un ortaggio selvatico che spopola lungo la costa: il “cavolo trunzo”. Si tratta di un cavolo di dimensioni più piccole e allungate rispetto a quello tradizionale, e con una colorazione che dà sul violetto. Si consuma sia nella sua parte dura che nelle foglie, sotto forma di insalata o stufato insieme alla pasta. Nella stessa zona in cui cresce il “trunzo” (Acireale e dintorni) il suolo vulcanico favorisce la crescita di capperi e di finocchio selvatico.

Sull’Etna si ha molta cura dei fiori di castagno. Infatti il loro nettare, affidato alle laboriose api di Zafferana, è alla base del prezioso miele di castagno. Insieme al miele di zagara, è un altro prodotto di questo meraviglioso vulcano.

Le nuove coltivazioni dell’Etna

I giovani siciliani stanno lentamente tornando alla terra, e lo fanno con nuovi studi alle spalle e con esperienze maturate all’estero. Per questo, oltre alle colture tradizionali, di recente sull’Etna si trovano nuove idee. Molto esotiche. 

Il vulcano catanese è terra ricca per la produzione di kiwi, sempre più richiesti dall’industria alimentare Slow Food. Ma qui si coltivano, e crescono anche molto bene, piante di avocado (video). Grazie al clima molto simile a quello dei Paesi di origine, nascono qui avocado della varietà Hass, Fuerte, Cocktail e Bacon. Gli avocado dell’Etna sono di piccole dimensioni ma molto polposi.

Nella fascia di territorio compresa tra Etna Est  e i Nebrodi, è stato possibile avviare perfino coltivazioni di mango! Questi frutti – qui per lo più della varietà Glenn, Irwin, Kent e Keitt – necessitano di suoli ricchi e acqua purissima, elementi che l’Etna e le sue profonde falde acquifere garantiscono in ogni stagione.

Per finire … le banane! Esistono da sempre nei dintorni del vulcano, ma non al punto da consentire di avviare coltivazioni estese. Da qualche anno a questa parte, invece, pure le banane stanno trovando un clima più adatto che consente loro di “sentirsi a  proprio agio” come lo sarebbero in Africa e in Sud America.


Autore: Grazia Musumeci