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Il nome fa un po’ sorridere. Sembra un personaggio dei cartoni animati dalla lunga lingua grossa, ma in realtà dietro questo nome c’è tutta una storia – e un bagaglio culturale – di un paese che è molto importante per l’economia del territorio catanese: Linguaglossa, infatti, è la “porta nord” dell’Etna. L’accesso settentrionale alle piste da sci, alle sciare, alle pinete e ai crateri spenti o attivi del nostro vulcano. Linguaglossa è “Etna Nord”, un nome e una garanzia.

Storia di una “lingua” di lava

Il nome strano di questo paese pare derivi da una grossa striscia di lava che ne caratterizza il territorio da sempre. O, come dicono alcuni, dalla forma della grande foresta di pini che un tempo copriva tutta la zona come una enorme “lingua verde”. Esiste anche un’altra ipotesi: gli abitanti del posto parlavano, fin dalle origini, una lingua contorta e difficile da capire. Gli antichi Greci definivano “gloxa” o “glossa” qualsiasi cosa fosse poco comprensibile e forse fu questo il nome antico del paese, Glossa.

La latinizzazione del nome non ha cancellato l’originaria parola greca, aggiungendo semplicemente il termine “Lingua” al preesistente. Il risultato è una traduzione un po’ buffa, come se il posto si chiamasse “lingua lingua”. Da ciò comunque capiamo che Linguaglossa ha origini molto antiche, sebbene soltanto durante la dominazione Normanna si sia affermata sulle mappe come centro abitato.

Una colonia genovese

linguaglossa portanord 1Con i conquistatori Normanni, era giunta in Sicilia una folta comunità di lombardi e liguri. Molti di questi colonizzatori erano anche esperti boscaioli e conoscevano l’arte dell’estrazione della resina. Dato che, nel 1100, la foresta di pini sul fianco nord dell’Etna era ancora molto vasta, un gruppo di genovesi decise di stabilirsi a ridosso di questi boschi per lavorare la resina estratta dai tronchi. Da loro nacque il paese di Linguaglossa come lo conosciamo oggi.

Nel tempo certamente si sono perduti antiche costruzioni e i percorsi di alcune strade, perché l’Etna ha danneggiato più volte Linguaglossa con i suoi terremoti, e nel 1169 l’ha quasi del tutto distrutta con una eruzione. La lava in quella occasione si fermò per il miracoloso intervento di Sant’Egidio, che da allora è il protettore del paese.

Linguaglossa oggi

Oggi Linguaglossa vive di turismo, sebbene l’estrazione della resina sia ancora un’arte tramandata. Grazie alle sue bellissime chiese cinquecentesche, ai conventi e alla vicinanza delle Gole dell’Alcantara richiama turisti da tutto il mondo.  Famosa anche per la prelibatezza dei suoi prodotti agricoli, la cittadina produce ottimi vini, una salsiccia di altissima qualità e nocciole tra le migliori di Sicilia. Fino a non molto tempo fa anche l’industria artiginale del legno era un fiore all’occhiello del posto. Oggi Linguaglossa è una tappa importante per chiunque voglia andare a sciare sull’Etna.

Il versante nord, infatti, mantiene la neve a lungo, a volte fino a giugno. E dunque le piste da sci di Etna Nord, a Piano Provenzana, funzionano per molti mesi l’anno e le strade per raggiungere questi impianti sportivi partono tutte da Linguaglossa. Ciò ha portato al fiorire di B&B, agriturismi e ristoranti. A pochi chilometri da Linguaglossa, sebbene ricada nel territorio del comune di Castiglione, sorge anche il golf club Il Picciolo, struttura super lusso per turismo di altissimo livello. A 13 km dal centro di Linguaglossa, in circa 20 minuti di strada si raggiungono la pineta Ragabo e i due rifugi adiacenti ad essa: Ragabo e Brunek.

Come arrivare a Linguaglossa

L’aeroporto di riferimento per arrivare a Linguaglossa è quello di Fontanarossa-Catania. Da qui prenderete il bus di collegamento col centro della città scendendo o alla stazione ferroviaria oppure al Borgo dove prenderete la coincidenza con gli autobus FCE diretti a Linguaglossa.

In treno: scenderete alla stazione di Taormina-Giardini e prenderete un taxi oppure un autobus Interbus diretto a Randazzo. Se volete invece arrivare in macchina, autonomamente, seguite l’Autostrada Messina-Catania uscendo, in entrambe le direzioni, a Fiumefreddo. Da qui, lungo la Statale 120, proseguite per circa 9 km in direzione Randazzo e Linguaglossa.


Autore: Grazia Musumeci