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Se volete ammirare una delle vedute più belle dell’Etna in assoluto, andate a Cesarò, in provincia di Messina. Precisamente appena fuori paese, sulla strada che conduce alla vicina San Teodoro e ai bellissimi laghi dei Nebrodi. Da qui il panorama spettacolare vi mostrerà il paese arroccato intorno alle rovine del suo castello, e l’Etna alle spalle in tutta la sua grandezza. Se ammirerete questa vista al tramonto vi toglierà il fiato! Ma Cesarò non è solo il paese dei bei panorami … è anche il centro dell’allevamento e una delle sedi della più grande fiera del bestiame di Sicilia. Cesarò è boschi, cavalli selvaggi, uomini e donne biondi come i normanni che mille anni fa colonizzarono questi luoghi.

Cesarò, storia di un paese senza tempo

Non si hanno notizie precise sulla nascita di Cesarò come centro abitato. Per questo è un “paese senza tempo”. Certamente fu popolato dai Normanni, lo si vede ancora oggi dalle caratteristiche fisiche dei suoi abitanti, con quei tratti nordici che li ricordano chiaramente. Certamente sono normanni i nomi dei feudatari che compaiono sui documenti del XIII secolo, come quei Colonna Romano a cui si deve la costruzione del castello in cima al monte.

Il castello potrebbe aver dato il nome al paese che vi si formò poi intorno. In siciliano antico i castelli venivano chiamati “càssari” (dalla parola araba: kasr), da cui Cesarò. In alternativa, alcune fonti fanno risalire il nome alla parola greca che indica gli alberi di ciliegio, tipici di questa zona di montagna: kerasos, poi deformato in Chessaro, Chesarò e in Cesarò.

Il paese di Cesarò comincia a farsi conoscere dal XV secolo in poi. Molti monumenti giunti a noi oggi portano l’evidente traccia degli stili classico e barocco. A conferma del benessere che tra XVI e XIX secolo caratterizzò questo centro di montagna. Dopo un periodo di degrado e abbandono, Cesarò sta rinascendo nel XXI secolo grazie al turismo legato alle riserve naturali e ai laghi.

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lago Maulazzo

Cosa vedere a Cesarò

Il paese vale la pena di essere visitato a piedi. Passeggiare tra i vicoli, le scalinate, le piazzette medievali del centro è un’esperienza rilassante che si completa nei monumenti da ammirare.

Le rovine del castello Colonna, in cima al monte, consentiranno anche di godere di un panorama unico sull’Etna. Ma sono da vedere anche: le rovine di Castel di Bolo; il Cristo della Montagna, la grande statua (5,50 metri) che domina la valle accanto alle rovine del castello Colonna; la chiesa madre barocca dedicata alla Madonna Assunta; la chiesa barocca di San Calogero; palazzo Zito.

Non lontano da Cesarò sorgono anche i paesini medievali di San Teodoro, Alcara Li Fusi e – percorrendo un po’ di distanza in più – si arriva anche alla bella cittadina di Troina (già in provincia di Enna).

I laghi dei Nebrodi

Cesarò fa parte del Parco dei Nebrodi, una riserva naturale che protegge l’ambiente unico di questa catena montuosa. Boschi fittissimi, montagne affascinanti ma anche torrenti e laghi di grande bellezza. I più famosi sono: Biviere di Cesarò e lago Maulazzo.

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Etna e lago Biviere

In realtà entrambi i laghi ricadono nei territori comunali di altri paesi (San Teodoro e Alcara Li Fusi) ma fanno riferimento a Cesarò come punto più importante e spesso base delle escursioni. In macchina si può tranquillamente arrivare al lago artificiale di Maulazzo, circondato da splendidi boschi che gli danno una colorazione verde scura. Sentieri e pontili consentono di ammirare il lago comodamente e anche di effettuare pic nic in tutta tranquillità. Maulazzo si raggiunge dalla Strada Statale 289 che passa da Cesarò.

Il lago del Biviere si raggiunge da sentieri e vie sterrate che partono da Maulazzo e percorrono una ulteriore distanza di 5 km fino a salire a quota 1278 metri. L’ambiente qui è molto più aperto, il lago è circondato da colline coperte di faggete che però si abbassano in un punto ben preciso, lasciando vedere la cima dell’Etna. Nelle giornate terse, lo spettacolo del vulcano riflesso sul lago è davvero unico! La strada che conduce ai due laghi spesso viene tagliata da bestiame lasciato allo stato brado, tra cui molte mucche e bellissimi cavalli selvaggi.

Come arrivare

Per raggiungere Cesarò: da Catania  percorrete la tangenziale e seguite le indicazioni per la superstrada Adrano-Bronte-Cesarò. Chi arriva da Palermo potrà seguire l’autostrada Palermo-Messina con uscita a S. Agata di Militello, quindi continuare sulla Statale 289 per S. Fratello-Cesarò. Se arrivate da Messina il percorso è molto più lungo e stancante, via autostrada Messina-Catania con uscita a Fiumefreddo, quindi Statale 120 Piedimonte per Randazzo-Cesarò.

La strada più agevole è sicuramente quella da Catania. L’aeroporto di riferimento è sempre quello catanese.

Gli alloggi ideali nella zona di Cesarò e dintorni sono nei tanti agriturismi dei Nebrodi. Dove, oltre a poter trascorrere la notte e usufruire delle escursioni, si possono gustare i piatti tipici del posto, a base di carne di pecora e di cinghiale grigliata e funghi. Imperdibili i vini rossi di produzione locale.

(foto di G Musumeci)


Autore: Grazia Musumeci