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Se volete ammirare un panorama dell’Etna rilassante, tra profumi e splendide visioni, scegliete Valverde come località per una passeggiata. Sì, anche durante un’eruzione. Perché è un punto di vista insolito e romantico, forse meno avventuroso ma altrettanto turistico. Il vulcano qui è di casa più che mai, lo si può ammirare letteralmente seduti comodi in piazzetta oppure al parcheggio o ancora davanti al giardino del vicino di casa.

Valverde che valle non è

Valverde è un comune autonomo soltanto da poco tempo, dagli anni Cinquanta del secolo scorso. Prima faceva parte della municipalità di Aci Sant’Antonio e, in modo più leggendario, del gruppo di comuni detto “le Aci”. Il suo nome antico era Belvedere (in siciliano, Bedduviddiri) tramutato in Valverde forse da una errata trascrizione dei documenti post Unità d’Italia.

O forse il paese si è solo riappropriato di un antico toponimo latino, Vallis Virdis, legato alla leggenda della sua fondazione. La narrazione vuole che il criminale Dionisio, nell’anno 1038, fu fermato da una voce misteriosa poco prima di uccidere un viandante. Era la voce della Madonna che non soltanto fermò il delitto ma portò il brigante alla conversione. Con i soldi rubati in passato, l’ex bandito decise di costruire un santuario alla Vergine e furono uno stormo di gru (uccello oggi simbolo della cittadina) a indicargli il luogo, “in Vallis Virdis” appunto. Diversi miracoli vennero operati intorno a questo santuario: una fonte d’acqua scaturita dal nulla, e un quadro misteriosamente impresso su un pilastro di pietra da un fascio di luce.

Il santuario e il quadro sono tutt’oggi esistenti e mete di pellegrinaggio. L’antico convento si è sviluppato diventando una piccola città dinamica e votata all’arte. Non sono poche le cose da vedere, a Valverde. C’è tutto … tranne che una valle!

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Valverde e l’arte

La bellezza di Valverde risiede nella capacità di rendere gradevole ogni angolo del territorio. Piante e fiori profumati si trovano ovunque, in piazza, sui balconi, tutto intorno alle facciate delle case! I fiori compongono l’arte così come le costruzioni umane.

Il santuario è una di queste opere d’arte. La struttura attuale, costruita sempre intorno al pilastro miracoloso, risale al XVIII secolo in sostituzione della chiesa medievale originaria crollata col terremoto del 1693. Composto da una chiesa, un portico, un convento e un campanile, il santuario è abbellito all’interno da decorazioni barocche e da vetrate colorate. In cima al santuario, quasi a dominare la cittadina, due statue delle gru ricordano l’origine di tutto. Fa parte della magia artistica di Valverde anche l’Eremo di Sant’Anna, chiesa barocca settecentesca annessa ad un convento situata in un punto spettacolare e panoramico, aperto sulla costa ionica, a soli 2 km dal centro.

L’arte a Valverde si esprime anche col “movimento” di Vanedda Street! Il progetto di riqualificazione del paese ha visto in azione creativi e artisti che, con murales colorati (soprattutto in Via Nuova) e installazioni luminose hanno creato un percorso affascinante e molto moderno.

Valverde e l’Etna

Il modo migliore per ammirare l’Etna da Valverde è sedersi in piazza e osservare la mole del vulcano che si innalza oltre i tettivalverde (1) delle case. Un altro punto spettacolare è la cima della collina del Carminello, situata in fondo alla omonima via, sebbene qui la vista sia un po’ disturbata dalle case. Parcheggiando l’auto nella parte alta di Via Seminara, invece, si può ammirare l’Etna con tutta la collana di paesi pedemontani, senza alcun ostacolo davanti … colori e luci davvero speciali, sia al tramonto che durante le eruzioni.

Ma il legame di Valverde con l’Etna è più profondo di un semplice panorama. “Profondo” nel vero senso della parola. Sotto il paese infatti si intrecciano faglie rocciose e falde acquifere direttamente collegate al vulcano. In poche parole, l’acqua che deriva dallo scioglimento delle nevi in cima all’Etna regala a Valverde fontane storiche e moderne … oltre ad una umidità più elevata della media siciliana. E anche per questo è un centro tanto fiorito! Non ci sarà la valle … ma il verde c’è eccome. Grazie al dono prezioso dell’Etna. (FOTO DI G. MUSUMECI)


Autore: Grazia Musumeci