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Quando verrete sull’Etna, in vacanza, seguite l’itinerario delle chiese sepolte dalla lava. Sono luoghi affascinanti, misteriosi, un po’ inquietanti e ricchi di storia, come il Santuario di Mompileri. Siamo sul fianco sud dell’Etna, nel territorio del comune di Mascalucia e a poca distanza da quei Monti Rossi che – formatisi con l’eruzione del 1669 – distrussero i paesi di Nicolosi, Mascalucia e l’antico paese di Mompileri.

La lava di quella eruzione giunse fino a Catania, dopo quattro mesi di inarrestabile discesa, cancellando abitazioni, campagne, fiumi e perfino castelli. Insieme al paese di Mompileri fu cancellata la sua chiesa, che era forse una delle più antiche testimonianze di santuario dedicato alla Madonna, in Sicilia. La storia di questo edificio e del suo ritrovamento merita davvero di essere ricordata dai turisti.

Mompileri, una chiesa contro il vulcano

Il Santuario Mariano di Mompileri viene citato in documenti ufficiali per la prima volta nel XV secolo. Tuttavia, per la struttura  descritta e per la storia, sicuramente aveva origini ben più antiche, forse addirittura Normanne. Situato ai piedi del cratere spento di Mompileri, era la chiesa dell’antico casale omonimo.

Minacciata da vicino da più di una eruzione laterale dell’Etna, nel 1537 una colata di lava l’aveva sfiorata “appoggiandosi” letteralmente alla parete nord e coprendo parte del tetto. Prima che la chiesa fosse distrutta si potevano ammirare delle vere e proprie “stalattiti” di lava pendere dal soffitto a seguito di questo evento.

Purtroppo l’ultima battaglia fu vinta dal vulcano. Nel 1669, la terribile eruzione dei Monti Rossi non lasciò scampo alla chiesina. Inghiottita, insieme al villaggio, sembrava essere stata devastata in modo totale e fu perfino dimenticata. Fino ad un giorno di agosto nel 1704.

Gli scavi e il Nuovo Santuario

mompileri chiesa lava 2Una donna  del vicino paese di Massannunziata vide in sogno la Vergine Maria che le indicava un luogo ben preciso sulla vecchia colata lavica. La Madonna la invitava a scavare la roccia proprio là. I fedeli, incuriositi, decisero di tentare quegli scavi e con grande sorpresa si ritrovarono davanti l’antica statua della Madonna delle Grazie, incredibilmente intatta!

Da qui partirono i lavori per riportare alla luce le altre opere d’arte che si fossero salvate dall’eruzione e, man mano, si scoprì che una buona parte dell’edificio si era conservato miracolosamente integro. Mentre si ammirava il ritrovamento sotterraneo, in superficie si costruiva a pochi metri dagli scavi il nuovo santuario.

Fu completato in tre mesi soltanto. La notizia del ritrovamento miracoloso della statua intatta si diffuse per tutta la Sicilia, creando appunto il culto alla “Madonna della Sciara”. Ancora oggi questo atto di devozione caratterizza il santuario di Mompileri.

Il santuario oggi

Oggi il santuario di Mompileri è una meta religiosa per molti pellegrini, non soltanto siciliani. Oltre all’attrattiva sacra, è un bel posto anche per i turisti, perché circondato da una tranquilla campagna che invita alla meditazione e al riposo. Il fascino di scendere i gradini che conducono alla “grotta” – ovvero la chiesa antica, sotto la lava – è una emozione unica, da provare.

Oltre alla statua della Madonna delle Grazie, a cui il miracolo del ritrovamento si riferisce, si possono ammirare le teste di una Madonna Annunziata e dell’Angelo Gabriele, probabilmente opera di Antonello Gagini. Furono recuperate durante dei lavori di restauro nel 1955, ennesima testimonianza di come la lava abbia preservato, più che distrutto, questo monumento.

Per visitare il santuario: il punto di riferimento è Catania e il suo aeroporto, se arrivate da fuori. Percorrete la E45 verso Misterbianco uscendo allo svincolo di San Giovanni Galermo per imboccare la Provinciale 88 fino a Mascalucia e Massannunziata. Altrimenti, dalla stazione centrale di Catania prendete le autolinee AST per Mascalucia. Contatti del Santuario: 095 791 4117 –  347 370 0375.  (le foto sono di Grazia Musumeci)


Autore: Grazia Musumeci