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Sull’Etna ci sono le piramidi? Secondo alcuni studiosi, prevalentemente stranieri, sì. Una ricerca pubblicata circa cinque anni fa da uno storico francese, Antoine Gigal, ha individuato nelle campagne ai piedi del vulcano quaranta costruzioni “misteriose” che ricordano fin troppo gli edifici sacri del Centro America. Proprio le piramidi quadrate messicane, ma in versione siciliana. Anzi, Sicana!

Secondo lo studio, infatti, questi edifici furono costruiti pietra su pietra dagli antichi abitanti della Sicilia. Essi, a loro volta, avevano appreso quell’arte dal popolo Shekeles, che esisteva sull’isola secoli prima, e viveva andando per mare. Le piramidi potrebbero essere state viste e copiate durante uno di questi viaggi, magari presso antichissime civiltà africane, oppure proprio in Egitto.

Piramidi quadrate

Gli strani edifici documentati

con foto si presentano con grandi basi quadrate formate da migliaia di sassi di lava nera. Su queste basi si innalzano altri “piani”, sempre più stretti, fino ad arrivare ad un cubo in cima. Forse un altare? In alcuni di questi edifici si scorgono scale e a volte delle porte laterali. Si trattava di tombe?

Le piramidi con questa forma si trovano, oltre che in Sud America, anche alle isole Mauritius e a Tenerife. Qualcuna si trova anche nelle campagne di Israele. Inoltre ricordano alcune costruzioni preistoriche, come i Nuraghe sardi, o i cumuli di Pantelleria. Ma a cosa servivano? E per

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photo copyright Balarm

chè sorgono tutto intorno al grande vulcano siciliano? Gli studiosi convinti di ricercare il grande mistero continuano a cercare la loro origine.

Mistero o soltanto agricoltura?

Nel 2017 un esperto di architetture rurali siciliane, il dottor Fabrizio Meli, ha tuttavia contestato punto per punto le teorie favolose degli studiosi francesi. Nessun mistero e soprattutto nessun reperto millenario! Le piramidi esistono, sicuramente, ma sono soltanto dei cumuli creati dai contadini man mano che dissodavano i terreni.

Le grosse pietre di lava, che ostacolano l’aratura dei campi, vengono raccolte ai lati dei terreni e di solito trasformate in muretti di recinzione, a secco. In altre occasioni – come ad esempio si usa nel versante nord dell’Etna – i cumuli di pietre venivano sistemati in forma piramidale. A volte queste “piramidi” erano cave all’interno e venivano usate come deposito attrezzi o per immagazzinare il raccolto. La loro età? Non più vecchie di 200 anni!

Dove si trovano le piramidi?

Ma non siate delusi da questa conclusione, molto più logica di quella francese. Se non si tratta di edifici sacri e misteriosi sono comunque delle opere umane di grande valore storico. Non si trovano ovunque, e andrebbero preservate e curate come beni culturali importanti. Raccontano, infatti, un metodo di lavoro agricolo che oggi non si usa più.

Vederle non è facile. Molte sorgono tra Linguaglossa, Randazzo e Francavilla di Sicilia al centro di tenute agricole, spesso sono coperte di vegetazione, o circondate da filari di viti. Per fotografarle – a meno che non siano visibili dalla strada – dovrete chiedere il permesso ai proprietari terrieri. E non sempre lo otterrete. Non resta che continuare a sognare di antiche civiltà millenarie, in attesa di ammirare da vicino questi affascinanti cumuli di lava nera.

 


Autore: Grazia Musumeci