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Non è facile raggiungere la Grotta di Serracozzo, sul fianco nord-est dell’Etna, e quando riuscirete ad arrivarci dovrete fare i conti con il suo …. “fantasma”. Ma niente paura, è un fantasma affascinante che vi lascerà sicuramente senza fiato, ma non per la paura. Per la bellezza. E chissà che il suo nome non voglia dire proprio questo, l’emozione intensa che ti prende alle spalle, che ti fa sentire quasi la nuca (cozzo, in siciliano) stritolata, serrata, come quando qualcosa di inaspettato ti prende di sorpresa!

Come nasce Grotta di Serracozzo

Grotta di Serracozzo è una grotta di scorrimento lavico. Una delle tante, sull’Etna. Significa che si è formata durante lo scorrimento del fiume di lava il quale, nell’ingrottarsi, crea una crosta dura esterna mentre il fuoco vivo e fluido continua a scavare la roccia all’interno creando così una galleria.

Una volta terminata l’eruzione, rimangono questi tunnel vuoti, a volte lunghissimi, nel ventre del vulcano. In alcuni punti, col passare del tempo e con le scosse di terremoto, si possono avere dei crolli che creano “finestre” dalle quali entra la luce. Durante l’eruzione laterale del 1971, quella che minacciò da vicino il paese di Fornazzo, si è formata la Grotta di Serracozzo.

La grotta e il suo “fantasma”

La grotta si presenta come una fessura nella roccia, in apparenza molto stretta ma comunque di facile accesso. Passato l’ingresso ci si ritrova in un ambiente a forma di “buco della serratura”, molto alto e largo circa 3 metri. Inoltrandosi verso il fondo della grotta ci si immette nel più basso tunnel di scorrimento che va avanti per 350 metri sottoterra. Man mano che si procede il terreno si fa sempre più pendente e il suolo, sdrucciolevole, può causare scivolamento.

serracozzo
photo Ignazio Mannarano

La bellezza di Grotta Serracozzo si trova però nel primo ambiente, quello di ingresso. A causa di alcuni crolli nella volta, tra la prima stanza e il tunnel, la luce entra in certe ore del giorno con due ampi raggi che incorniciano la particolare forma a serratura della cavità. Questa luce sui contorni, e la zona d’ombra al centro, ad alcuni appaiono come una gigantesca forma umana. Come un “essere” vestito con una lunga tonaca nera. Una visione quasi da horror, un vero e proprio “fantasma” che vi attende in fondo alla grotta! Chi avrà il coraggio di affrontarlo?

Non importa se vi sentiate coraggiosi o impauriti, quel che conta è che comunque non proviate nemmeno ad affrontare “il fantasma” da soli. Non tanto l’illusione ottica del monaco gigante, quanto il tunnel lavico. Dovete sempre essere accompagnati da guide esperte, attrezzati con tutti i dispositivi di sicurezza per una escursione speleologica e pronti a obbedire a quel che la guida vi dirà. Non si scherza con le grotte vulcaniche e con i crolli, sempre possibili, che le caratterizzano.

Come arrivare a Serracozzo

Salite da Zafferana Etnea verso Milo e continuate oltre il paese, fino a Fornazzo. Qui seguite la segnaletica verso Etna Nord e Citelli, proseguendo per alcuni chilometri sulla Strada Mareneve lungo il fianco nord-est del vulcano.

Una volta giunti al Rifugio Citelli, parcheggiate nel piazzale spazioso di fronte alla baita.  Dopo di che tornate indietro sulla strada per circa 50 metri fino all’imbocco di un sentiero contrassegnato dalle indicazioni per Serracozzo. Da qui inizia un percorso non lungo (in totale sono 1,6 km, sola andata) ma molto duro, perché si devono affrontare diverse salite e discese tra canaloni di lava e letti di torrenti. Dopo una lunga parte di percorso tra boschi di betulle, ci si ritrova in una spianata povera di vegetazione. Qui si trovano le indicazioni per la grotta.

Il sentiero è costantemente indicato da segnali rossi e frecce su tronchi, rocce e massi che consentono di seguire il cammino anche ai meno esperti. Ma è sempre bene andare con chi conosce la strada, perché basta una piccola deviazione fuori sentiero per perdere l’orientamento. E la zona è piena di fossi, dirupi e grotte mimetizzate tra la vegetazione.

Altre informazioni utili

Grotta di Serracozzo dista da Catania centro circa un’ora e venti, seguendo l’autostrada A18 (uscita Acireale oppure Giarre) e poi le provinciali verso Zafferana Etnea e Milo. Da Messina (imbarco traghetti) dista un’ora e cinquanta via A18 e strade provinciali.

Per raggiungerla da Taormina si viaggia per meno di un’ora e venti, mentre tra le località turistiche più vicine troviamo sicuramente Aci Trezza. Da qui, infatti, la grotta dista appena un’ora.

L’aeroporto più vicino, naturalmente, è Fontanarossa di Catania. (LA FOTO SOPRA IL TITOLO E’ DI pianoprovenzana.it )


Autore: Grazia Musumeci