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L’ultima strana eruzione dell’Etna si è conclusa, così … improvvisamente, il 12 di giugno. Esattamente un mese dopo il suo inizio, il 12 di maggio, quando il fianco nord del Cratere di Sud Est si spaccò in più punti lasciando fuoriuscire una lunga colata di lava. Eruzione “strana” non perchè fosse inattesa o anomala ma perchè il Sud Est è uno dei crateri più attivi e vivaci, dunque non sembrava possibile che si spaccasse ulteriormente, avendo già tanto sfogo in cima. Ma all’Etna piace “sperimentare” e lo ha fatto anche stavolta, sotto gli occhi affascinati di turisti e vulcanologi.

L’ultima eruzione e il fianco spaccato

ETNA last (3)“Questa eruzione è stata interessante” dice il dottor Boris Behncke dello INGV di Catania “Perchè è iniziata come eruzione sommitale, poi è diventata sub-terminale e infine quasi laterale”. In dettaglio, completa il racconto il suo collega, il dottor Marco Neri, che specifica: “Alcuni giorni dopo, la spaccatura alla base del Sud Est si è ‘sdoppiata’, allungandosi ulteriormente in direzione nord-est alimentando due colate emergenti, in particolare, da due bocche poste tra 1720 m e 1850 metri di quota sul mare”.

La colata di lava ha raggiunto e superato Valle del Leone ed è entrata in Valle del Bove scendendo da nord. Ma non era tutto.  Lungo l’intero percorso della lava si aprivano man mano nuove fratture. Per l’esattezza, si tratta di un sistema di fratture che scende per 4 km e dal quale sono emerse altre bocche eruttive. Per fortuna da queste è uscita pochissima lava.

Entrambi i vulcanologi sottolineano un fatto importante. Normalmente quando si aprono tante fratture, si ha una notevole attività sismica che le preannuncia. In questo caso, la superficie del vulcano si è spaccata in più punti senza terremoti. Questo perchè il fianco est dell’Etna – da millenni – tende a scivolare verso il mare. E lo fa a volte in modo brusco, altre volte in modo leggero. In questo caso c’è stato uno scivolamento autonomo, cioè non dovuto alla spinta del magma. Il magma, al contrario, è emerso perchè ha trovato via libera proprio grazie alle spaccature che si sono generate naturalmente.

Solo spettacolo o anche pericolo?

Si è trattato di una eruzione spettacolare, quindi. I turisti se la sono goduta dai belvedere, daiETNA last (2) sentieri, dagli sbocchi in Valle del Bove. Alcuni esploratori autonomi e temerari sono perfino riusciti a raggiungere i fronti lavici e a sentire in faccia il calore del fuoco! Tuttavia hanno corso un rischio.

Perchè se è vero che una eruzione effusiva come questa non è quasi mai pericolosa, è anche vero che il terreno si spaccava tutto intorno. E nessuno poteva sapere quando e dove. Tra l’altro, il cono del Sud Est – ormai fortemente danneggiato – potrebbe franare in qualsiasi momento creando flussi piroclasitici che, per chi cammina in Valle del Bove, sarebbero fatali.

L’ultima eruzione dell’Etna non ha mai costituito un pericolo per i paesi, nel senso che la lava non poteva mai raggiungere i centri abitati da quella posizione. Ma se le fratture fossero andate avanti, forse si sarebbe temuto il peggio.

E dopo l’ultima eruzione … ?

Adesso l’eruzione è terminata. Quindi cosa ci si aspetta? Secondo i vulcanologi l’Etna è entrato in uno dei suoi periodi più “vivaci”, che si ripetono ogni dieci o vent’anni. Ciò significa che potrebbe eruttare spesso e in qualsiasi momento, e con modalità imprevedibili. L’eruzione attuale è terminata, ma – ad esempio – il tremore sotterraneo rimane ancora a livelli medi.

Questo è un segnale che potrebbe voler dire che il vulcano sta per entrare in una fase di calma. O che, al contrario, sta solo ricaricando energie prima di iniziare un nuovo show. I potenti mezzi dello INGV possono solo seguire i suoi “movimenti” e capire per tempo dove inizierà una nuova eruzione. Ma non possono ancora capire quando. Staremo a vedere!

Nel frattempo è tanta la delusione tra i turisti accorsi in massa e arrivati appena un giorno dopo la fine dell’evento. Ma nessuna paura! L’Etna non delude mai. Niente lava, al momento, ma tanti meravigliosi luoghi da conoscere, da visitare, da amare e portare con sé nel ricordo. (foto di GRAZIA MUSUMECI)


Autore: Grazia Musumeci