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Il fianco nord dell’Etna è il più freddo e il più “alpino”. Le temperature rimangono equilibrate o basse per buona parte dell’anno, da questo lato, e non è un caso se sorgono proprio qui le scuole di sci e di snowboard. Il fianco nord dell’Etna è fatto di antichi crateri, boschi molto fitti, ghiacciai e paesini di origine medievale che conservano ancora quel loro aspetto trasognato. Eppure in questo panorama che sa di antico non mancano idee molto moderne per affrontare le escursioni in montagna. Vi proponiamo due itinerari interessanti da condurre a Etna Nord. Possibilmente in primavera o in estate, ma anche nelle stagioni fredde – specie se amate il “feuillage” autunnale o le ciaspolate sulla neve.

Da Linguaglossa alle grotte dell’Etna

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le pinete

Linguaglossa (il nome pare derivi da una “grossa lingua di antica lava”) è una cittadina nata in epoca normanna e fondata da coloni provenienti dalla vicina Castiglione. Questi sfruttarono le pinete della zona per ricavare la preziosa resina. In seguito, grazie al terreno ricco, si cominciò a piantare la vite e Linguaglossa divenne uno dei centri di produzione vinicola più importanti di Sicilia. In città è ancora possibile ammirare bellissime chiese, molte delle quali risalenti al XVI e al XVII secolo. Ma quel che attira i turisti a Linguaglossa oggi è la ottima salsiccia di produzione locale, gli splendidi murales che decorano ogni angolo del centro storico. Soprattutto le tante agenzie che organizzano escursioni sull’Etna.

Da Linguaglossa è facile raggiungere il fianco nord del vulcano, soprattutto le grandi foreste di pini e di querce che coprono questo versante. La pineta più famosa è Ragabo, dove alla fine dei sentieri si arriva a due rifugi: Ragabo e Brunek. Da questo versante parono le escursioni per ammirare alcune splendide grotte vulcaniche: Grotta dei Lamponi, Grotta delle Colombe e Grotta del Gelo (“il ghiacciaio più a sud d’Europa”), per citarne alcune. I tour operator della zona sono ben organizzati per le escursioni con a bordo dei quad, che consentono di esplorare anche le più aride distese di lava. Ma si può salire tra i boschi anche a dorso di asinello oppure accompagnando al pascolo i dolcissimi alpaca, allevamento da poco introdotto in Sicilia. A fine itinerario, tornando a Linguaglossa, una bella cena a base di salsiccia grigliata e vino buono!

Linguaglossa, Castiglione e la magica Randazzo

Partendo da Linguaglossa, il secondo itinerario farà un giro tra i borghi medievali che si snodano lungo la strada che

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randazzo santa maria

gira intorno al vulcano. Si salirà a Solicchiata, terra di tante cantine di ottimi vini dell’Etna, per arrivare poi a Castiglione di Sicilia. Questo grosso borgo ha origini antichissime, risale infatti alla dominazione Greca. Ma furono i Normanni, con la costruzione del castello ancora oggi visitabile, che lo resero un centro importantissimo per i traffici commerciali e anche per la difesa militare.

Oggi a Castiglione si visitano bellissime chiese, un antico carcere, il castello che rendono unico il suo centro storico. Ma scendendo a valle, ai piedi del colle su cui sorge il paese, si possono ammirare due antichissime chiese: la cuba bizantina di Santa Domenica e la cappella romanica di San Nicola. Entrambe sono situate a poca distanza dalle Gurne dell’Alcantara, la zona in cui il famoso fiume compie il salto che lo introduce nelle gole. Da Castiglione è l’obblgio spostarsi a Randazzo. Questa città è più grande, ma conserva ancora l’aspetto tipico di un centro normanno medievale.

Ad oggi Randazzo è ancora divisa in contrade, ciascuna legata a una chiesa: il Quartiere Latino che gravita intorno alla chiesa madre di Santa Maria, il Quartiere Greco che gravita intorno a San Nicolò e quello Lombardo che ha come centro la chiesa di San Martino. L’edificio più bello di Randazzo è sicuramente Santa Maria, interamente edificata in blocchi di pietra lavica nera che si alternano a decorazioni in pietra bianca e marmo chiaro. Da ammirare però anche la Via degli Archi, sormontata da bellissimi archi gotici. E ancora, il Palazzo Reale – antica sede di re e di riunioni del Parlamento siciliano, il Museo Archeologico Vagliasindi che raccoglie le testimonianze greche e romane della zona. L’itinerario può terminare a Randazzo con una cena in una delle deliziose trattorie del centro storico.

Come arrivare

Tramite l’autostrada Catania-Messina A18 si esce a Giardini Naxos e si imbocca la Statale 185. Questa porterà inizialmente a Castiglione di Sicilia per poi congiungersi a Randazzo alla SS 120 che porta nella città medievale e a Linguaglossa. Se volete seguire invece l’itinerario così come lo abbiamo descritto, lasciate l’autostrada a Fiumefreddo e seguite direttamente la SS120 da Fiumefreddo a Randazzo passando per Linguaglossa. Per vedere Castiglione dovrete effettuare una deviazione. L’aeroporto più vicino è quello di Catania.  (foto G Musumeci)


Autore: Grazia Musumeci