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Qualcosa sta cambiando a sud est! Dalla fine del mese di novembre si è intensificata l’attività esplosiva che ormai caratterizza la cima dell’Etna da quasi un anno coinvolgendo il più giovane dei cinque crateri.

O forse dovremmo dire quattro, dato che qualcosa sta davvero succedendo, lassù.

Tra il 29 novembre e il 4 dicembre, infatti, si è notato un aumento delle emissioni di gas e di lava con ben tre crateri attivi in una sola notte, quella fra 1 e 2 dicembre.

ETNA DICEMBRE (3)
il cratere di Sud Est

L’INGV riporta nei suoi ultimi dati: l’attività eruttiva dell’Etna si è spostata rispetto al mese di maggio 2020, passando dalla Voragine al Sud Est, che aveva mostrato una ripresa già da luglio. Ai primi di dicembre, in particolare, il cosiddetto Cratere della Sella – formatosi tra Sud Est e Nuovo Sud Est ha aumentato la propria attività esplosiva. Ciò ha determinato il crollo delle pareti divisorie e la cosiddetta “riunificazione” dei due crateri in una sola grande bocca.

 

 

Il Sud Est e come sta cambiando

Il cratere di Sud Est si era formato nel 1971, tre anni dopo la cosiddetta Bocca Nuova e ben 60 anni dopo il fratello maggiore Nord Est. Nel 2007, un cono avventizio apertosi sul fianco del Sud Est era divenuto in pochi mesi più alto del gemello, e denominato Nuovo Sud Est. Il cratere della Sella si era aperto pochi anni fa proprio tra i due, insieme ad altre fratture tutt’ora attivissime.

Nella sera di massima attività, oltre al Sud Est, erano in eruzione anche il piccolo cratere recente apertosi sull’orlo più orientale dello stesso Sud Est, la Bocca Nuova e anche il Nord Est. L’attività eruttiva, sebbene tra alti e bassi, è tutt’ora in corso. La si può ammirare perfettamente dal Piano del Vescovo e da Nicolosi.

(foto di Grazia Musumeci)


Autore: Grazia Musumeci