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Gli svantaggi di vivere  ai piedi di un vulcano sempre attivo come l’Etna sono tanti: bisogna adeguarsi ai terremoti, alle eruzioni, alla cenere vulcanica che invade strade e terreni. Ma i vantaggi superano di molto i lati negativi. Perché proprio quella lava, quella cenere, nei secoli nutrono un terreno ricchissimo e prolifero. Il suolo agricolo dell’Etna da sempre è produttore di mille ricchezze e il vino è una di queste. Da sempre il vulcano è patria dei migliori vini d’Italia e la tradizione continua ancora oggi.

I turisti più raffinati potranno quindi intraprendere un “giro enogastronomico dell’Etna” alla scoperta delle aziende vinicole che costellano il suo territorio. In particolare dei vigneti “storici”, quelli cioè che hanno lavorato per trasformare un vino locale in etichette di gran marca, oggi conosciute ed esportate in tutto il mondo. Conosciamone alcuni.

Vigneti Russo a Solicchiata

vini etna 002Vincenzo Russo fu il capostipite di questa cantina che oggi è tra le migliori dell’Etna. Iniziò a produrre vino alla fine del XIX secolo e da allora il mestiere si tramanda di padre in figlio, fino ai giovani gestori di oggi, Francesco e Gina Russo.

I vigneti Russo sorgono a Solicchiata, piccolo borgo situato sul versante nord del vulcano a 700 metri sul livello del mare. La prima etichetta col nome “Solicchiata” risale al 1956 mentre dal 1968 i vitigni e i loro prodotti hanno la denominazione DOC.

Oggi l’azienda porta il nome della famiglia, Russo, ma la qualità dell’antico Solicchiata è rimasta identica. I vini e gli spumanti che nascono qui portano il “dna” inconfondibile di uve come Carricante, Nerello e Moscato.

Antichi Vinai Gangemi a Passopisciaro

Restando sempre sul versante nord, a poca distanza da Solicchiata, i terreni ricchi di Passopisciaro hanno favorito le vigne della storica azienda Gangemi, oggi nota come Antichi Vinai. Fondata nel 1870 da Giacomo Gangemi, discendente di una famiglia che produceva vino da molto tempo prima – per il mercato delle bettole e delle osterie di paese – l’azienda si è distinta per il fiuto d’affari.

I vini prodotti da questa cantina, infatti, hanno sempre avuto come obiettivo di vendita i mercati del nord, imponendosi dunque su territori come Veneto, Piemonte e anche Francia, tra i “re del vino” indiscussi. I prodotti di Gangemi si basano su vitigni come Carricante, Catarratto, Nerello ma anche Malvasia e la scelta si alterna tra rossi, bianchi, rosé e anche spumanti.

I vigneti dell’est:  Murgo, Nicosia, Francicanava

Sul versante est dell’Etna, i vigneti godono di tanto sole in più e questo cambia il rapporto tra suolo e piante, dando una ricchezza diversa rispetto a quella dei vini di altri versanti. Tra i vigneti che hanno reso grande questo fianco del vulcano ricordiamo: Murgo, Nicosia e Francicanava.

La Cantina Murgo di Santa Venerina è tra le più “giovani”, risale infatti al 1981. Eppure ha fatto parlare di sé talmente tanto e bene che fa già parte dei nomi storici dell’Etna. Voluta dal barone Emanuele Scammacca del Murgo, la proprietà era molto antica ma non nasceva come vigneto. Venne trasformata appunto nel corso dei primi anni Ottanta del secolo scorso, sfruttando le potenzialità di vitigni come Nerello, Moscatella, ma anche Pinot e Chardonnay.

L’azienda Nicosia risale al 1898 e da cinque generazioni produce ottimo vino nel territorio di Trecastagni, con 27.000 metri quadri di vigne di cui 4000 al coperto. Basandosi sulla pregiata qualità autoctona delle qualità Etna Bianco ed Etna Rosso, Nicosia è una delle cantine da conoscere sul territorio. Spazia senza problemi da vini da tavola a spumanti a liquori.

Francicanava di Bondifé è una azienda che affonda la propria grande tradizione vinicola nei territori del siracusano. Secoli di storia hanno forgiato la qualità di vini che, sebbene si trovino sull’Etna da meno di 200 anni, ne hanno plasmato il territorio e la storia degustativa. Distrutta più volte dai movimenti tellurici, risorge sempre più grintosa di prima.

Barone di Villagrande a Milo

Un discorso a parte merita la antichissima  Cantina Barone di Villagrande, a Milo. Nasce nel 1727 e si evolve nel 1869, con una lunghissima tradizione di produzione vinicola legata al nome della famiglia Nicolosi. L’abilità di questi imprenditori sta nel voler impregnare i loro vini dei sapori del territorio, non solo i vitigni selezionati ma anche querce, castagni e ginestre.

Vini a base Carricante, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio qui trovano la loro massima esaltazione.  Fu proprio questa cantina per prima a sperimentare e diffondere la qualità Etna Bianco Superiore. La cantina di Villagrande è riconosciuta DOC dal 1968 e la gestione familiare, giunta alla decima generazione, continua la lunga tradizione proiettandola verso il futuro.


Autore: Grazia Musumeci