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In passato vi avevamo già suggerito (LINK QUI ) due modi di passare, in breve tempo, dal mare all’Etna. Il fascino di questo grande vulcano, infatti, sta nel suo essere affacciato sulla costa ionica dalla quale ha avuto inizio la sua vita geologica. E ciò lo rende facilmente raggiungibile da quasi tutte le località balneari del catanese e del messinese. Basta davvero poco, in un caldo giorno estivo, per godersi la spiaggia al mattino e il fresco della montagna la sera. Ecco un altro mini itinerario mare-Etna per voi.

mare etna nord_3Marina di Cottone e Fiumefreddo

Il sole del mattino è l’ideale per godersi un po’ di mare. Fatelo sulle lunghe spiagge dorate di Marina di Cottone, nel comune di Fiumefreddo. Non sono lidi sabbiosi ma la minuscola ghiaia li rende comunque comodi per tutti i tipi di bagnanti, incluse famiglie con bambini. Bordate da una foresta di eucalipti e pini, queste spiagge offrono angoli suggestivi di rara bellezza e mare pulito. Fate attenzione, però, perché sono quasi sempre lidi incustoditi, privi di bagnini, e dunque evitate di sfidare il mare se ci sono troppe correnti o se è troppo agitato. Luogo sicuramente suggestivo è il punto in cui il fiume Fiumefreddo si getta in mare, creando una piccola foce di acqua gelida piacevolissima.

La risalita verso l’Etna inizia proprio da questo piccolo fiume. Il Fiumefreddo, che dà il nome anche al paese vicino, è protetto da un’area naturalistica in cui sono vietate molte attività umane. La riserva si estende per circa 108 ettari e tutela specie di flora davvero uniche, come il ranuncolo acquatico che qui cresce, unico luogo in tutto il sud Italia, in condizioni perfettamente favorevoli.

Il paese di Fiumefreddo di Sicilia è un antico feudo medievale (XIII secolo) divenuto uno dei primi comuni italiani, prima ancora dell’Unità (1812). La sua importanza storica ma anche commerciale si nota dalla segnaletica stradale che ancora oggi, in molti paesi della Sicilia interna, indica la via per Fiumefreddo invece della via per Catania o per Messina! Le origini antiche dell’abitato sono testimoniate dai resti della Torre Rossa (costruzione di epoca romana situata oggi in un agrumeto privato), mentre il ricordo del feudo si ammira nel Castello degli Schiavi con l’annessa cappella dedicata alla Madonna del Rosario. In centro, la chiesa madre è invece dedicata alla Madonna Immacolata.

Da Fiumefreddo a Linguaglossa

In appena venti minuti di strada si arriva da Fiumefreddo a Linguaglossa. Ma se volete un suggerimento, fate una tappa intermediamare etna nord_2 fermandovi nel centro storico di Piedimonte Etneo. Delimitato dai resti dell’antica Porta San Fratello (XVII secolo), in pietra lavica, il cuore del paese custodisce tesori d’arte antica come la chiesa Maria Santissima del Rosario, la chiesa di Sant’Ignazio e il convento dei Cappuccini. In una frazione a monte, Vena, sorge anche un santuario mariano legato ad un famoso miracolo medievale.

Proseguendo da Piedimonte, si raggiunge pochi minuti dopo il centro di Linguaglossa. Famosa per le sue chiese, tutte databili tra Cinquecento e Settecento, sparse lungo tutta la via principale, oggi questa cittadina è nota anche per i bellissimi murales a tema agricolo e storico che abbelliscono le case più antiche del centro. Linguaglossa è anche la patria della salsiccia di maiale con semi di finocchio, da gustare cotta sulla tegola ardente! Da Linguaglossa parte la Via Mareneve che si arrampica su per il fianco nord dell’Etna fino a Piano Provenzana e Rifugio Citelli.

Da Linguaglossa all’Etna

Salendo per la Via Mareneve ci si inoltra quasi subito dentro meravigliose foreste di pini e quercie. I sentieri più famosi le attraversano in zona Rifugio Brunek, dove la pineta Ragabo ospira esemplari di alberi alti anche 20 metri!

Proseguendo lungo la Mareneve si potranno visitare i centri turistici di Piano Provenzana (in inverno, sede di tutti gli sport invernali etnei) e Rifugio Citelli, una simpatica baita con vista panoramica sia sui crateri sommitali che sulla costa. A metà strada tra Piano Provenzana e Citelli vale la pena seguire il sentiero del Crateri Sartorius. (TUTTE LE FOTO SONO DI GRAZIA MUSUMECI)


Autore: Grazia Musumeci