Se siete in Sicilia sicuramente avrete una tabella di marcia molto ricca. Quest’isola è un continente e offre talmente tante cose belle da vedere che spesso non c’è tempo per fermarsi a lungo … nemmeno nel posto più bello del mondo, come è l’Etna! E allora, se dovete – e volete! – vedere l’Etna in un solo giorno… dove conviene andare? Ve lo diciamo noi!
Prima di partire, ricorda sempre che …
Prima di partire, ricorda sempre che se non sei pratico della zona è importante affidarti a una guida esperta. I vulcani non sono montagne “qualsiasi”, nascondono trappole e segreti ben più complessi di un monte normale. Il percorso che vi proponiamo è semplice e rapido, fattibile anche con una macchina a noleggio e percorrendo strade asfaltate. Ma se non siete abituati a guidare in Sicilia o se non siete mai stati su un vulcano prima d’ora … assumete comunque una guida!
Etna in un giorno: prima tappa, Crateri Silvestri
Sono l’impatto migliore per chi non ha mai visto un vulcano. I crateri Silvestri, una bottoniera eruttiva formatasi nell’anno 1892 , sono oggi completamente spenti ma mantengono quell’aria selvaggia e feroce che ci si aspetta dalla cima di un vulcano. Imponenti, con quel colore bruno-rossiccio, scavati al centro, consentono l’esplorazione ravvicinata: si può letteralmente entrare dentro il più piccolo dei crateri, si può scalare la cima di quello mediano e ammirare dall’alto tutti gli altri intorno. Se non avete il tempo di prendere la vicina funivia e salire fino ai crateri veri, quelli fumanti sommitali, scattare qualche foto sull’orlo dei crateri Silvestri sarà altrettanto emozionante.
Unica pecca: dai Silvestri non si può vedere la cima dell’Etna, ma lungo la strada che sale da Zafferana o da Nicolosi potrete ammirarla ad ogni curva.
Seconda tappa: Monti Sartorius
Scendendo lungo la strada SP92 lungo il versante est dell’Etna, all’altezza di Milo imboccherete la Strada Mareneve che risale verso il fianco nord. Ad un tratto, lungo il tragitto, incontrerete un bivio che indica da un lato Piano Provenzana e dall’altro Rifugio Citelli. Voi girerete verso il Citelli, ma prima di raggiungerlo fermatevi all’ingresso del sentiero dei Crateri Sartorius. Simili ai Silvestri (questi però si sono formati nel 1865), questa serie di crateri spenti domina però un paesaggio molto meno brullo. Salendo sui due più bassi, potrete ammirare sia la costa che la cima dell’Etna e, tutto intorno a voi, boschi di betulle e querce.
Lungo la strada che sale ai Sartorius, prima del bivio per Citelli, potrete fare tappa alle Grotte dei Briganti e Grotta della Neve. Si tratta di grotte di scorrimento lavico facilmente visitabili: la discesa è semplice e il percorso da coprire è breve. Sul piazzale in terra battuta si può tranquillamente parcheggiare il mezzo.
Terza tappa: Pineta Ragabo
Dopo aver visitato i Sartorius, tornate indietro al bivio precedente. Stavolta imboccate la direzione Piano Provenzana e proseguite in mezzo a splendidi boschi di querce e pini interrotti ogni tanto da sciàre (antiche colate di lava) più o meno estese. Al bivio successivo proseguite verso Ragabo e Brunek. Parcheggerete accanto a un simpatico rifugio-ristorante e potrete quindi inoltrarvi, a piedi, lungo un ombroso sentiero che si immerge nella pineta. Il sentiero fa parte di un percorso ad anello molto lungo e duro, ma potrete fermarvi alla prima parte, arrivando fino alla caserma della forestale.
Se vorrete proseguire appena oltre la caserma, potrete ritrovarvi a camminare in mezzo alla grande colata di lava del 2002 che minacciò e distrusse alcune località turistiche del versante nord. Da alcuni punti elevati del percorso, quando l’aria è tersa, si possono ammirare le cime dei Nebrodi e perfino le Eolie in lontananza. Quest’ultima parte del percorso, però, in base al tempo che vi rimane prima di tornare in hotel, potrebbe non essere fattibile. In quel caso, vi basterà riposare un po’ alla caserma e poi rientrare. (FOTO DI GRAZIA MUSUMECI)