Che souvenir porterai con te, per ricordare la tua spettacolare gita sull’Etna? Quali memorie farai tue per rivedere quei momenti, quelle emozioni sul nostro grande vulcano? I turisti in visita in Sicilia tendono a comprare sempre i soliti oggetti, ormai stereotipati: il carretto, il “Pupo” in armatura, la pigna di ceramica o il piatto dipinto e, più di recente, i discutibili pupazzi del Mafioso e della Mafiosa. Ma se ti trovi sull’Etna, quali sono i souvenir che dovresti scegliere? Vediamone almeno cinque che val la pena comprare.
Il posacenere di pietra lavica tradizionale
Il forgiatore di posacenere lavici (VIDEO QUI) è più di un artigiano. È un eroe. Per realizzare queste opere, infatti, si china letteralmente sul fiume di lava e pesca, con un grosso bastone metallico, frammenti di magma, lavorandolo ancora bollente sul posto. Con gli attrezzi di competenza, schiaccia e allunga la lava creando questi oggetti – solitamente di forma rotonda – che infine immergerà nell’acqua fredda per indurirli e renderli utilizzabili subito. I posacenere tradizionali sono grezzi, non proprio perfetti nella forma… ma sono il “top” dei souvenir dell’Etna.
Il posacenere di pietra lavica originale
Posacenere più elaborati, scolpiti a freddo e decorati, sono invece quelli che hanno forme ben definite: la forma della Sicilia, la forma squadrata, la forma di un cono vulcanico (la sigaretta si infila in un foro alla base e il fumo uscirà dal “cratere” aperto sopra). Questo tipo di posacenere vengono lavorati e rifiniti con più attenzione, e sicuramente fanno una bella figura su un tavolo o una mensola, ma hanno un po’ meno “charme” vulcanico rispetto a quelli tradizionali. In ogni caso saranno oggetto di conversazione, durante una cena tra fumatori!
Il calendario fotografico
Forse il più banale dei souvenir, ma irrinunciabile per portare con sé la forza delle emozioni che regala un vulcano attivo. I calendari fotografici dell’Etna raccolgono le foto delle eruzioni più spettacolari, quelle che non tutti i turisti hanno potuto vedere. Questo souvenir si trova ovunque, nei negozi specializzati e nei mercatini che sorgono intorno al vulcano e presso le stazioni turistiche più importanti (Rifugio Sapienza, Piano Provenzana). Magari non sarà il ricordo più originale del mondo, ma ogni mese il fuoco e le fontane di lava dell’Etna riempiranno di colore e di memorie casa vostra.
L’opera d’arte
Cercare – e trovare – opere d’arte realizzate con la lava o con i lapilli è quasi d’obbligo, sull’Etna. Ed è anche facile rintracciare artisti (pittori e scultori) che realizzano i propri lavori con “l’aiuto” di questi materiali particolari. Alcuni di loro si siedono proprio nei punti più affollati dai turisti – ad esempio ai Crateri Silvestri – e realizzano le loro opere lì, davanti a loro. Altri hanno veri e propri atelier di scultura e pittura composita, soprattutto a Zafferana e Milo. Così la sabbia del vulcano può diventare il completamento del quadro di un’eruzione, mentre un sasso di lava scavato ad arte e riempito di terra può diventare anche un originale vaso per piccole piante.
Sabbia e lapilli
E per finire… perché no? Anche la sabbia e i lapilli dell’Etna sono un bel souvenir! Raccoglierli sul vulcano è vietato, perché si tratta di un parco protetto e nessun elemento può essere portato via. Ma grazie alle innumerevoli “nubi piroclastiche” che spesso ricoprono di cenere e lapilli i villaggi pedemontani, la popolazione ha sviluppato un vero e proprio commercio di questi materiali raccolti direttamente nei propri giardini. Il materiale vulcanico viene di solito lavato, asciugato per bene al sole, quindi impacchettato e venduto – anche tramite Ebay o Amazon – a chiunque ne faccia richiesta. (TUTTE LE FOTO DI GRAZIA MUSUMECI)