Vi piacciono le castagne e vi piacciono le passeggiate all’aria aperta in un ambiente emozionante? Niente di più facile. Venite a raccogliere questi frutti deliziosi sull’Etna in autunno. Il nostro grande vulcano, in questa stagione, si trasforma. Colori affascinanti riempiono le contrade e i tanti castagneti che crescono su ogni versante della montagna regalano le proprie castagne a chiunque. Attenzione, però! Se il vulcano è molto generoso, i proprietari terrieri lo sono meno! Molti castagneti sono recintati ed è vietato introdursi per prendere le castagne. Non è vietato però raccogliere quelle cadute fuori dal recinto, sui bordi delle strade. O nelle zone pubbliche del territorio.
Dove raccogliere le castagne
Sull’Etna i castagneti sono praticamente ovunque. I più fitti e belli si trovano sul fianco est e sul fianco nord, ma non mancano negli altri versanti. Come detto, è vietato scavalcare i muretti e i recinti delle proprietà private ma si possono tranquillamente raccogliere le castagne cadute lungo la via… per esempio tra Milo e Sant’Alfio, in particolare nella contrada “dei Magazzeni”.
Splendidi castagneti aperti al pubblico si trovano (versante nord) a Punto Base 16 Pietracannone, lungo il sentiero della Trofa, o “dei Parrini” (dei preti, per via di un ex rifugio parrocchiale). Sul fianco sud, potete raccogliere castagne a Piano del Vescovo o provare a immergervi nella bellezza dei castagneti anche a Nicolosi e a Belpasso (rifugio Manfré). Invece, a est sicuramente vale la pena andar per castagne a Piano Bello.
Vi sembrerà buffo ma alcune tra le castagne più belle e polpose si possono liberamente raccogliere dentro il parco pubblico comunale di Milo!
Come raccogliere le castagne
Con le mani? Ovviamente sì! Ma se sono ancora chiuse nei gusci vi serviranno degli oggetti lunghi e solidi per rompere o allargare il riccio (magari dei coltelli a punta tonda, delle forbici, dei bastoncini o rametti di legno…). Se vorrete raccogliere direttamente i ricci spinosi, attrezzatevi con guanti spessi o con pinze. Non dimenticate mai le borse! Devono essere resistenti e capienti. Evitate le borsine della spesa in materiale compostante, che con l’umidità e gli aculei dei ricci si spaccheranno prima di arrivare a destinazione.
Come gustare le castagne dell’Etna?
Cosa farete poi con il vostro bottino di castagne etnee? Se vi piacciono crude e avete abbastanza pazienza per sbucciarle, potrete gustarle subito, anche sul posto. Altrimenti, potete tostarle sul braciere o nel pentolone forato, a casa o nei punti picnic sparsi sul vulcano. Le buonissime caldarroste, così ricavate, hanno un gusto unico!
Se amate le cose elaborate, una volta a casa potete ridurre la polpa delle castagne in farina, dopo averle debitamente essiccate; oppure potete bollirle e poi trasformarle in crema, in dessert, in marmellate! Con le castagne, in farina o intere, si possono creare biscotti e torte deliziose.
E… se non volete mangiarle?
Le castagne, i loro ricci e le loro foglie sono anche ottimi materiali decorativi se vi piace sistemare in bellezza la casa per l’autunno. Se siete insegnanti e volete far fare ai vostri alunni dei lavoretti d’arte per celebrare la stagione, con le foglie e i rami di castagno – e con le bucce dei frutti – potete creare disegni e decorazioni fantasiose. Anche i ricci, se trattati con le dovute cautele, possono diventare arte ( VEDI ALCUNI ESEMPI QUI ) .
ALL PHOTOS BY G. MUSUMECI