Avete mai visto un vulcano che inizia due eruzioni contemporaneamente? Be’, l’Etna ci insegna che… si può fare anche questo! E mentre stavamo ancora ammirando la colata di lava partita dalla frattura del 14 agosto, alla base del cratere Bocca Nuova, ecco che il 20 agosto si spacca la terra anche nel cuore del cratere Sud Est. Nel punto chiamato “La Sella”, dove il vecchio e nuovo Sud Est si sono uniti anni fa, una frattura ha iniziato a collassare e degassare all’improvviso.
Talmente all’improvviso che il tutto è avvenuto “in diretta” sotto gli occhi e le macchine fotografiche dei tecnici INGV e delle guide che si trovavano a 3000 metri per fare dei sopralluoghi. Immaginate l’emozione! Ecco che è partita quindi una seconda eruzione, a ridosso della prima. Nello specifico, la descrizione dell’evento la lasciamo ai tecnici competenti.
PHOTO GIUSEPPE QUACECILa seconda eruzione
Scrive Etnanews24.it :
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha comunicato che c’è, dalle osservazioni vulcanologiche effettuate dal personale INGV sul terreno in quota, l’apertura di una nuova bocca effusiva ad una quota di circa 3100 metri alla base della sella tra il cratere bocca nuova ed il cratere di sud-est. Tale bocca produce una debole attività di spattering e un piccolo flusso lavico che si dirige verso sud.
Nel contempo è ancora alimentata sull’Etna la colata lavica emessa dalla bocca effusiva a quota 2980 metri. A darne comunicazioni è l’INGV i cui esperti, attraverso un sopralluogo nella zona della colata e l’analisi delle immagini acquisite dalla rete di videosorveglianza, hanno appurato che la bocca effusiva alimenta un campo lavico che in area prossimale è ingrottato mentre, nella parte distale, si biforca in tre bracci principali in avanzamento verso sud-ovest con flussi in sovrapposizione.
Il fronte più avanzato è a circa 2300 metri a monte della Grotta degli Archi. Prosegue l’attività stromboliana al cratere di sud-est con intensità variabile e con la formazione di sporadiche emissioni di cenere vulcanica che vengono disperse rapidamente in atmosfera.
Ne vedremo delle belle! (foto di G Musumeci e Giuseppe Quaceci)